Convegno “L’altra metà della cura”

 

L’ALTRA META’ DELLA CURA – 20 Gennaio 2012 

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Medici, psicologi, educatori, infermieri, insegnanti, studenti universitari e volontari: questo il pubblico presente venerdì 20 gennaio all’tahotel di Varese per il convegno “L’altra metà della cura”. Un evento che ha registrato il tutto esaurito con quasi quattrocento iscrizioni.

I relatori, provenienti da tutta Italia, dal Bambini Gesù di Roma al Gaslini di Genova, dalla Mangiagalli di Milano al Meyer di Firenze, dalla Salus Pueri di Padova al Regina Margherita di Torino, hanno risposto all’invito del Ponte del Sorriso, che si pone l’obiettivo di gettare le fondamenta per creare una rete tra i pochi ospedali pediatrici esistenti nel territorio nazionale. Rete la cui importanza è stata sottolineata dalle autorità intervenute: il sindaco Attilio Fontana, il Vice Presidente della Provincia di Varese Gian Franco Bottini, il neo eletto Direttore Generale della ASL di Varese Giovanni Daverio, alla sua prima uscita ufficiale, il Direttore Generale dell’AO di Busto Arsizio Armando Gozzini. A fare gli onori di casa, Emanuela Crivellaro, Presidente del Ponte del Sorriso Onlus, e il dr. Walter Bergamaschi, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Varese, che ha sottolineato le attuali eccellenze del Filippo Del Ponte, quali basi per sviluppare un ospedale materno infantile che vada a colmare in parte le storiche carenze italiane in merito alla chirurgia, rianimazione, urgenza emergenza, neuropsichiatria pediatriche. Molti gli importanti concetti emersi, dai pediatri ai neonatologi, in merito all’evoluzione delle malattie dei bambini, con la scomparsa per esempio delle malattie infettive e con l’allungamento della vita che vede nell’età pediatrica la fase di prevenzione per futuri adulti sani. Lancia una sfida il Presidente della Società Italiana di Pediatria Alberto Ugazio, che promuove una progettualità di forte riduzione dei reparti pediatrici, oggi in sovrannumero, a favore di centri di riferimento come Il Ponte del Sorriso, essendo sempre più in aumento patologie croniche e complesse, che necessitano di più competenze per una cura globale del bambino. Una sfida che richiede un coraggio anche politico. Dai medici la parola è passata ai pedagogisti e agli psicologi per addentrarsi nelle tematiche dell’altra metà della cura. Il percorso di guarigione del bambino non può prescindere da un progetto educativo che garantisca la continuità nella crescita, nonostante la malattia, nonostante il ricovero. Sono quindi stati trattati molti aspetti della relazione, della scuola, di un ambiente che accolga il bambino nel rispetto delle sue esigenze. E’ stata evidenziata l’importanza delle attività ludiche in ospedale, alcune con valenza terapeutica, come il gioco del dottore eseguito con strumenti veri come la siringa con l’ago o la narrazione animata di una fiaba nella quale il bambino si identifica con il protagonista che supera le avversità. Il momento più toccante del convegno, la storia di Andrea, 5 anni, raccontata in un video dai genitori, dal fratellino Luca e dallo stesso Andrea, presenti in sala. La leucemia ha cambiato la loro vita, sconvolgendola nei ritmi e nelle abitudini. Un momento difficile che sono riusciti ad affrontare anche grazie all’altra metà della cura: la sala giochi, i volontari, gli educatori, un personale sanitario attento e sensibile. Un mondo per loro nuovo, ma fatto di sorrisi, affetto e solidarietà.