Il ricordo di Erika in un volo di gru di origami
Una miriade di gru di origami che volano nel cielo azzurro, con il nome di Erika. Con questo dono simbolico, realizzato dall’associazione Anemos, Il Ponte del Sorriso ha ringraziato i genitori di Erika, donando anche a ogni persona presente una gru. Sadako Sasaki abitava a Hiroshima, con la sua famiglia a circa due chilometri dal punto su cui venne sganciata la bomba. Aveva due anni e rimase miracolosamente illesa. Divenne una ragazzina intelligente, vivace e atletica. Ma all’età di undici anni, mentre si stava allenando per una grande corsa, si ammalò di leucemia a causa
degli effetti delle radiazioni.
La sua migliore amica, Chizuko, le parlò di un’antica leggenda secondo cui, chi fosse riuscito a creare mille gru con la tecnica dell’origami avrebbe potuto esprimere un desiderio.
Nelle lunghe giornate in ospedale Sadako si dedicò a costruire, con le scatole delle medicine e con qualunque altro frammento di carta avesse a portata di mano, piccoli origami raffiguranti le gru. Credeva che così facendo, oltre a poter tornare a correre, avrebbe posto fine a tutte le sofferenze del mondo ed avrebbe portato la pace.
Ne aveva composte più di milletrecento quando, dopo mesi di malattia, i suoi sorrisi e la sua voglia di vivere smisero di animare la piccola stanza d’ospedale ed entrarono nella memoria straziata di tutti coloro che l’avevano conosciuta, a partire dai suoi compagni di scuola.
Da quel giorno migliaia e migliaia di gru di carta, di tutte le dimensioni e di tutti i colori, prendono forma dalle mani dei bambini e degli abitanti di Hiroshima. E da tutto il mondo milioni di piccole gru vengono ancora oggi spedite ogni anno alla città e depositate intorno alla statua che raffigura Sadako mentre tende una gru verso il cielo.
L’origami della gru è stato elevato a simbolo di pace, di fratellanza e di speranza.
Erika come Sadako. Una guerriera solare, vivace che rimarrà per sempre nel ricordo di chi le è stato vicino.
Erika ora vola libera, leggera e soave nel cielo come una gru di origami, che racchiude nelle semplici pieghe delle ali, i suoi sogni colorati, portando pace e speranza.
“Oggi porterò le gru sulla sua tomba” ha detto commosso il papà. Grazie Erika.